Era il 15 marzo, quando il Presidente dell’ARS, Nello Musumeci, in un intervento sulla rete televisiva nazionale, RAI3, chiedeva aiuto e potere sull’Esercito Italiano.
Stamane la Presidente della Commissione difesa del Senato Laura Garavini ha inviato il seguente comunicato a Nello Musumeci:
“La Regione Sicilia, presieduta da Nello Musumeci, ha stanziato tre milioni di euro per il trasporto gratuito delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, escludendo però il personale dell’Esercito. L’Esercito è in prima linea per proteggere e tutelare i cittadini nell’emergenza sanitaria, in tutto il territorio nazionale e anche in Sicilia, dove, in risposta a un appello del Presidente Musumeci, sta svolgendo con impegno e professionalità funzioni essenziali per la tutela dei siciliani, quali la sanificazione di tre delle quattro zone rosse siciliane, il controllo degli ingressi a Messina e il trasporto e distribuzione dei materiali sanitari sanitari per tutte le nove province siciliane, senza contare i militari impiegati per la sicurezza del territorio nell’operazione Strade sicure in tutta la regione”.
“Le nostre Forze armate sono impegnate con la consueta capacità professionalità e abnegazione in questa difficile emergenza sanitaria, condividendo le stesse difficoltà e gli stessi rischi delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco; sono sicura che il Presidente Musumeci condivida tali considerazioni e voglia provvedere quanto prima alla rettifica delle norme approvate e garantire anche ai militari dell’Esercito le agevolazioni concesse alle altre forze di polizia”.
Il Presidente dell’ARS ha dimenticato le sue parole:
“Servono uomini in divisa per controllare i punti di arrivo contro lo sciocco e il furbo e che mette a rischio il sacrificio fatto da 5 milioni di persone. Ho chiesto pure l’esercito, non ci rimane che altra soluzione che l’impiego dell’esercito, bisogna modificare l’assetto e destinare soldati ai punti di arrivo. Se diamo la possibilità ai soldati di essere anche agenti di sicurezza si viene a creare un deterrente. Abbiamo fatto appello alle Prefetture affinché si intensifichino i servizi di vigilanza delle forze dell’ordine”.
Se già all’inizio della seconda fase dell’emergenza si dimenticano gli sforzi di chi è stato in prima linea, possiamo immaginare cosa, in tanti, si dimenticheranno tra qualche mese.