Avola, bufera social su tasse di lusso e rendicontazione

Piovono critiche e richieste per avere un dibattito per il sindaco avv. Rossana Cannata e i suoi assessori per gli esorbitanti aumenti sulla TARI (tassa dei rifiuti urbani), i costi per i servizi cimiteriali e del servizio idrico aumentati in maniera esponenziale rispetto ad altri Comuni.

Le critiche e le divergenze di opinioni sul famoso social network, Facebook, è iniziata allor quando è stata postata e poi condivisa da un utente una tassa per la sepoltura del caro defunto, presso il cimitero di Avola, per euro 430 circa (quattrocentotrenta euro).

L’utente in questione in prima, si lamentava del fatto che mai negli anni è successa una cosa simile, un lievitare di una tassa giusta da un lato ma esorbitante dall’altro per poter seppellire il proprio caro defunto.

Ad intervenire, condividendo poi il post, sono stati altri utenti, tra cui un impresario di Onoranze Funebri, che esprimeva la propria opinione e amarezza in quanto già nel proprio lavoro è difficile ricevere la somma di un servizio funerario per intero (causa il dilagare della disoccupazione e i costi sempre in salita del carburante, alimenti e tanto altro) e per tale spesso si definisce una forma dilazione con i familiari, ma con questa tassa che supera il record rispetto ad altri Comuni come dobbiamo intervenire con i nostri clienti?

Secondo quanto abbiamo potuto apprendere, l’aumento dei servizi cimiteriali da parte dell’amministrazione sarebbe dovuto a una mancanza o non voluto aumento negli anni precedenti, ma è possibile che un mancato aumento possa far lievitare una cifra di poche decine di euro a 400 euro?

Su questo argomento ritorneremo più avanti, ma se è vero che per il seppellimento di un proprio caro si debba pagare una tassa così lussuosa, dovrebbe essere altrettanto vero che l’intero “servizio cimiteriale” dovrebbe funzionare altrettanto “lussuosamente”.

Ma no!

Da anni, infatti, i saccheggi nel cimitero non si sono mai fermati e i cittadini hanno sempre chiesto, mentre denunciavano tali episodi, come mai non fosse mai stato attivato un servizio di video sorveglianza e di guardiania come l’attuale amministrazione e le precedenti amministrazioni hanno fatto con i cosiddettisporcaccioni”.

Con questo smentiamo quanto dichiarato dal vicesindaco avv. Massimo Grande in una nota testata giornalista il 19 maggio scorso.

Il vicesindaco, rispondendo criticamente ad un comunicato, ha affermato:

Infine, è opportuno tranquillizzare la cittadinanza in ordine alla sicurezza del cimitero atteso che sin dal 2016 è stato realizzato un impianto di video sorveglianza, sottoposto a manutenzione nel 2020 e per il quale è in via di espletamento un’ulteriore manutenzione “.

Possiamo affermare con certezza che in ben due casi di tentata infrazione in una cappella del cimitero di Avola, chi di competenza non ha potuto visionare i filmati perché le “telecamere” erano inesistenti.

A questo punto la domanda è lecita: quante persone sono state denunciate alle autorità competenti per i furti e gli scassi avvenuti all’interno del Cimitero di Avola?

Problema tasse

Il Comune attraverso i social ha fatto sapere i motivi che l’hanno spinto ad aumentare i costi.

L’ Amministrazione comunale premette che il canone è comprensivo del costo per l’approvvigionamento e distribuzione dell’acqua, del servizio fognatura e del servizio di depurazione oltre che della manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche e fognarie.

Detti costi sono determinati dall’ufficio idrico che nell’anno 2021 ha calcolato il costo totale del servizio in 3 milioni e 200 mila euro. Con riferimento all’anno 2022, in conseguenza dell’aumento dei costi fissi, dovuti all’aumento esponenziale del prezzo dell’acquisto dell’energia elettrica, il costo è stato calcolato in 5 milioni e 400 mila euro con una differenza rispetto al precedente anno di 2 milioni e 200 mila euro.

Il Comune per legge ha l’obbligo di coprire tali costi per intero tramite bollettazione per circa 14 mila utenti insistenti nel territorio. Tenuto conto delle tariffe determinate con il Metodo Arera per la copertura del costo del servizio, considerato che il Comune non è dotato di sistema di rilevazione del consumo con i contatori, trattandosi di un sistema forfettario disciplinato dal regolamento sul servizio idrico integrato 2013, il saldo è risultato dunque in aumento tenuto conto dei rincari energetici.

Si evidenzia, pertanto, che “Il maggiore costo è quindi dovuto ai costi energetici per il funzionamento degli impianti, a causa dell’aumento del prezzo del gas, che nell’ultimo anno ha raggiunto picchi di quasi 20 volte maggiori rispetto a quelli dell’anno precedente in tutta Italia a causa della guerra in Ucraina”.

La replica

Il gruppo di lavoro sulle bollette idriche dell’Associazione Europa Nazione di Avola, in merito alla notifica delle bollette a saldo delle tasse idriche per l’esercizio 2022, che riportano aumenti esagerati, ha evidenziato in un comunicato quanto segue:

“[..] partendo da una base di 14.000 mila utenze, il risultato del pagamento delle bollette a saldo al costo atteso di 81,00 euro, avrebbe comportato un totale di 1.134.000,00 euro, mentre al costo di 187,16 euro, frutterebbe per il comune un incasso di 2.620.240,00 euro e cioè ben 400.000,00 mila euro in più di quanto la stessa amministrazione ha quantificato il presunto aumento del costo dell’energia elettrica.

Purtroppo, bisogna constatare che negli ultimi anni le “bollette pazze” inviate dall’amministrazione comunale degli anni precedenti, hanno creato non pochi problemi.

Ad alcuni utenti, infatti, sono arrivati pagamenti di tasse per rifiuti e servizio idrico in un’unica bolletta, quando invece non avevano nessun allaccio idrico.

È normale pagare una tassa per un servizio di cui non si usufruisce? È normale contribuire al pagamento di un servizio che non viene espletato nella propria zona senza avere una riduzione?

Qui per vedere il bonus idrico ARERA

Ed infine: è normale non tenere conto del reddito ISEE, unico strumento che prevede le agevolazioni su pagamenti?

Su tale quesito ci viene incontro L’art. 57-bis, c. 2, D.L. n. 124/2019 che dispone, fra le altre cose, al comma 2, quanto segue:

“[..] mentre i bonus sociali elettrico, gas e acqua per disagio economico sono riconosciuti automaticamente ai cittadini e ai nuclei familiari che ne hanno diritto (sulla base di un importo di ISEE inferiore o uguale a una soglia periodicamente aggiornata), quello previsto dalla norma sopra citata per la TARI non è ancora stato ufficialmente disciplinato da ARERA (non risulta ad oggi adottato il D.P.C.M. che individua i criteri sulla base dei quali ARERA può definire tale bonus, soprattutto in relazione alle modalità di finanziamento).

Peraltro, gli enti che intendano autonomamente introdurlo, al fine di agevolare i nuclei familiari più disagiati, possono farlo (non esiste, cioè, un obbligo di modifica del regolamento per introdurre tale bonus), a carico del proprio bilancio ed entro tali disponibilità, adottando gli stessi criteri previsti per i bonus sociali energia elettrica, gas e acqua.

Lascia una recensione

Ultimi articoli

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img

Articoli più letti