Avola: Che succede alla raccolta rifiuti?

Sarà strano, ma quel suono emesso dai mezzi di raccolta dei rifiuti senza sentirsi molto meno nelle ultime settimane.

Nonostante le foto che ritraggono i diversi “sporcaccioni“, fatte girare tra i social con annessi commenti di ogni tipo, sembra che l’intera macchina organizzativa del centro di raccolta sia in difficoltà.

Dalla città alle zone limitrofe (Cicirata, Gallina, Avola Antica) la raccolta dei rifiuti porta a porta sembra muoversi a singhiozzo, in alcune zone non si muove affatto.

Gli operatori, giunti all’estremo delle forze, sono pochi, circa venti con contratto a tempo indeterminato, altri precari.

Secondo le nostre fonti sembrerebbe che anche gli stipendi non siano regolari.

Sarà la verità?

Ci auguriamo di no, soprattutto perché ancora siamo in piena estate e tra zanzare, mosche, insetti e chi più ne ha più ne metta, sarebbe un disastro.

Di certo c’è che in alcune zone i “materiali ingombranti” sostano da mesi, e al numero verde messo a disposizione dall’azienda Dusty, sembrano non avere cortezza tra i ritiri richiesti e prenotati e quelli effettivamente effettuati.

Ferie e sostituzioni

Se i conti riportati nell’articolo precedente sono esatti, qualcosa non torna nel numero degli operatori che lavora al centro di raccolta.

Pochi secondo noi, considerato il vasto territorio da coprire e i servizi legati all’appalto, un numero che anche imprecisato deve godere di turn over e ferie.

È logico a questo punto chiedersi se la colpa è solo degli sporcaccioni?

E ritornando alla TARI, è logico chiedersi se il lussuoso tributo corrisponde al servizio d’appalto reso?

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