L’associazione “La città che vorrei”, dopo l’invito a presentare il libro “Traditori” dell’autore e condirettore dell’Agi Paolo Borrometi, avvenuto il 10 giugno, continua il percorso della legalità, questa volta con il dott. Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto.
L’incontro che avverrà stasera, presso la Chiesa di S. Giovanni Battista, in Avola, alle ore 18.30, avrà come tema centrale la “legalità”.
L’evento è stato organizzato da: L’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della Diocesi di Noto, Il Mensile Lo Sguardo, l’Associazione “La città che vorrei”, l’Associazione Super Abili, Libera (Presidio don Pino Puglisi di Avola), Associazione Acquanuvena, Europa Nazione e Associazione ABC.
Già il 12 settembre, nella pagina Facebook dell’associazione “La citta che vorrei”, era stata data la notizia della presenza di Antoci con questo post: “Abbiamo il piacere di comunicarvi che Giuseppe Antoci ha dato la propria disponibilità ad essere con noi per il giorno 13 ottobre p.v. Ulteriori particolari nei prossimi giorni”.
Per capire chi rappresenta e i temi che l’Associazione “La città che vorrei” tratterà in seguito, abbiamo contattato il sig. Giuseppe Caruso, referente dell’associazione, che ha risposto così alle nostre domande:
Domanda 1: Chi sono i membri del consiglio direttivo dell’associazione La Città che vorrei e chi è l’attuale presidente?
Risposta: In questa prima fase abbiamo preferito non eleggere comitati direttivi e altri organi anche perché, essendo circa cinquanta, ci sentiamo continuamente. Gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione, come le chat, ci consentono un continuo raccordo. È stato indicato solamente un portavoce, nella mia persona. In ogni caso, superata una fase, penso che andremo a costituire un direttivo e gli organi dirigenti, sempre con scrittura privata. Non abbiamo nei nostri programmi di richiedere contributi ad enti pubblici per cui la scrittura privata è più che sufficiente.
Domanda 2: L’associazione quando è nata?
Risposta: L’associazione è stata costituita, con scrittura privata, a dicembre del 2022.
Domanda 3: L’associazione è: culturale, politica, apolitica, di promozione o altro?
Risposta: Vogliamo essere un’Associazione che si muove su entrambi i versanti: quello politico e quello culturale. Lavoriamo, come è scritto nelle finalità pubblicate sulla nostra pagina Facebook, per stimolare l’interesse e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Vogliamo offrire, a chi ne sente l’esigenza, uno strumento per far sentire la propria voce e, soprattutto, far crescere e consolidare una cultura che porti al confronto e al rispetto delle opinioni altrui. Teniamo presente che nella nostra città i partiti sembrano scomparsi, purtroppo. La politica sembra ridotta a foto e insulti.
Domanda 4: L’associazione, dal punto di vista mediatico, per ciò che si apprende dai social, sembra avere un fine politico; infatti, sembra attaccare continuamente la attuale amministrazione di Avola, a questo punto le chiedo: vi considerate un’opposizione non eletta dall’elettorato e quindi pensate che le ultime elezioni siano state manipolate?
Risposta: È normale che vivendo, come tutti, i problemi della nostra città, l’interesse maggiore è dato dall’attività dell’Amministrazione comunale. Da poco nati ci siamo imbattuti nel problema dei servizi cimiteriali, cui abbiamo dedicato anche iniziative pubbliche. Abbiamo posto il problema dei tributi locali e altri ancora. Non guardiamo, tuttavia, solamente a quel che si produce nel Palazzo di Città e lo dimostra l’iniziativa con Antoci e altre che seguiranno su problematiche di ampio respiro. Inoltre, non ci siamo fermati alle sole critiche ma abbiamo anche avanzato delle proposte contenute in un documento contenente “10 idee per rendere più umana e vivibile la nostra città”. È un documento sintetico e ci ripromettiamo nei prossimi mesi di sviluppare e riempire di contenuti ogni singolo punto. È ovvio che quei 10 punti non esauriscono il vasto catalogo delle problematiche che vive la nostra comunità. Ve ne sono altri, alcuni dei quali di estrema rilevanza, che affronteremo. Per quanto riguarda le ultime elezioni amministrative non abbiamo elementi per affermare che siano state manipolate. Chi governa è stato premiato dall’elettorato ed è, quindi, legittimato a governare. Chi è all’opposizione prepari l’alternanza. Questa è la democrazia.
Stamane, abbiamo appreso, dalla testata giornalistica Radiounavocevicina, che lo scorso lunedì, nei locali del Seminario Vescovile a Noto, su iniziativa dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Noto, con la collaborazione della Fondazione San Corrado Onlus e di altre associazioni del territorio, come Europa Nazione e La Città che vorrei, si è tenuta la prima riunione per la costituzione di un tavolo di lavoro, cui sono state invitate le diverse strutture associative, sindacati compresi, che operano nel territorio diocesano per elaborare ed avviare azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica delle province di Siracusa e Ragusa per ogni doveroso approfondimento della reale pericolosità dell’attuazione del disegno di legge sull’Autonomia Differenziata.
Sempre dalla fonte si legge: “Dal dibattito è emerso con chiarezza che il testo del disegno di legge, inconcepibilmente criptico e di difficile comprensione, in effetti punti a concedere alle regioni ricche del Paese il diritto a trattenere le proprie risorse erariali, da utilizzare a proprio piacimento nella rielaborazione dei costi dei LEP (livelli essenziali di prestazione)”. Link articolo
Oltre a quanto sopra riportato, è doveroso ricordare che lo scorso maggio sempre l’associazione “La città che vorrei”, ha sollevato dei dubbi sulla gestione del cimitero di Avola, in particolare sull’affidamento dei servizi cimiteriali.
Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica BlogSicilia, riportiamo: “Nello specifico sono stati esaminati numerosi provvedimenti con i quali sono stati affidati alla medesima ditta, e solo ad essa, i servizi in questione. Si tratta di ben 25 affidamenti diretti, dal 2020 ai primi mesi del 2023, per un importo che supera abbondantemente i 500 mila euro”.
L’ associazione in coro ha anche dichiarato: “fermo restando che compete all’Autorità giudiziaria accertare se in dette condotte sono ravvisabili estremi di reato, quel che come libera associazione di cittadini preme evidenziare è l’assoluta assenza di trasparenza da parte del Comune nell’affidamento di detti servizi”.
La stessa associazione si è lamentata, sempre a riguardo del Cimitero di Avola, del mancato controllo degli accessi, che ha così descritto: “Tutti i cancelli del cimitero sono aperti e consentono l’ingresso ai viali di mezzi senza alcun controllo, senza sistemi di video sorveglianza in grado di riprendere chi entra e chi esce”.
Terminando con la questione dei continui furti, o atti di sciacallaggio, afferma: “Avvicinandoci, un cittadino ha riferito ai rappresentanti dell’associazione e alla dipendente comunale di un furto avvenuto il giorno prima tra mezzogiorno e le due del pomeriggio. Una statua del Sacro Cuore in cartapesta di circa un metro e venti di altezza, custodita nella Cappella di famiglia. La serratura era stata visibilmente forzata. Altri furti di rame e di vasi, persino di fiori, sono stati registrati negli ultimi anni. Anche il cimitero, affidato alla Amministrazione comunale, dovrebbe essere, uno spazio pubblico ben custodito per rispetto verso i defunti e a garanzia dei diritti indicati nelle leggi scritte”.
Il tutto finito negli atti nella Procura aretusea tramite apposita denuncia.
Speriamo che il tema sulla legalità, mafia, educazione siano trattati più spesso e che possa essere utile un confronto costruttivo per le nuove generazioni.