Sono trascorse poco più di 48 ore, dall’evento organizzato dall’associazione “La città che vorrei” e altre associazioni che ha portato ad Avola il dottor Giuseppe Antoci, ed è scattata la scintilla per aprire un accesso dibattito su Facebook.
Il botta e risposta, tra referenti dell’associazione “La città che vorrei” e alcuni assessori dell’attuale amministrazione guidata dalla sindaca avv. Rossana Cannata, prende spunto dal post pubblico pubblicato dal direttore responsabile, prof. Salvatore Vaccarella, della rivista Lo Sguardo:
“Giuseppe Antoci racconta la sua esperienza a scuola e in chiesa e gli amministratori di Avola, invitati, si concedono tre giorni di pausa ad Avola Antica tra hamburger, vino e salsiccia. Una coincidenza?”
Sabato scorso, avevamo scritto un articolo su tale evento (qui l’articolo); a tal proposito, precisiamo che non eravamo stati informati, né prima dell’evento ne durante l’intervista al portavoce dell’associazione “La città che vorrei” che erano stati spediti degli inviti.
L’assessore avv. Salvatore Andolina ha commentato così il post pubblico:
“Caro, questa volta, come dicono in romanesco, ha proprio preso una sola! In primo luogo, alla lodevole iniziativa, erano presenti ben due componenti dell’Amministrazione, appositamente delegati dal Sindaco (fuori sede per 3 giorni, altro che ad Avolantica !): il sottoscritto e il collega Cancemi (assessore dott. Fabio Cancemi ndr).
Tale circostanza era ben nota al moderatore del tavolo, Prof. Vincenzo Antonelli, che prima che entrassimo in Chiesa, ha avuto anche la cortesia di farmi conoscere il Dott. Antoci, al quale, dunque, ho portato personalmente il saluto dell’Amministrazione”.
Continuando, l’assessore Andolina spiega il mancato intervento istituzionale prima dell’inizio dell’incontro:
“Sul motivo del mancato intervento di saluto pubblico a nome dell’Amministrazione, dovrebbe rivolgere la domanda a chi, avendo organizzato l’evento, avendo invitato l’Amministrazione ed avendone constatato la partecipazione, ha ben pensato di non rivolgerle e di non richiederle un saluto istituzionale, atteso anche che non era previsto neppure un dibattito successivo alla testimonianza del dott. Antoci; dibattito al quale, le garantisco, nè l’Amministrazione nè il sottoscritto avrebbero fatto mancare il proprio contributo. Mi auguro, dunque, che l’acredine della polemica strumentale possa, almeno per questa volta, passare la mano ad un semplice: “mi sono sbagliato”.”
La mancanza di “dibattito”, come sottolinea l’assessore Andolina che era presente, in un incontro sulla legalità, soprattutto con un simbolo dell’antimafia qual é il dottor Giuseppe Antoci, merita una profonda riflessione, in quanto è proprio nel dibattito che emerge quel confronto tra posizioni pro e contro su una tematica che analizza la realtà.
E mentre l’associazione “La città che vorrei” chiede un confronto tra le parti, in merito a tematiche che riguardano la comunità avolese, a noi non rimane che attendere, tra un selfie e un altro, che ci arrivi la comunicazione dell’incontro.